Sinfonie di Stelle e Vino da Pitars - Bianchi a Primavera13 maggio 2017

Vista: La cornice

Seconda parte, secondo atto, e ancora una volta il cielo non sembra farsi il teatro perfetto. Ma le volte legnose della cantina Pitars ispireranno le stelle che non vediamo. Qualche sprazzo d’azzurro tra il grigio rosato delle nuvole ci fa sperare che qualche corpo celeste si lascerà guardare, ma alla fine sentiamo che non ha così importanza. L’immaginazione riesce a spingersi ai racconti dei miti lontani, e le stanze ampie, incorniciate da finestre e lunghe scale, sono già più luminose di quanto fossero due mesi fa. Una scintilla d’estate che si specchia nei bicchieri dorati. Saranno pure le pozzanghere ad accoglierci in cantina, ma anche arcobaleni e rose. E c’accorgiamo dei verdi vigneti che fan da corona al nostro angolo di cultura. Bellezza da guardare e non solo da sognare.

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Olfatto: Il vino

Siamo pronti per l’ultimo viaggio nelle terre friulane, e anche se lo schema è conosciuto gli attori ci sorprendono comunque. Struttura minerale e profumi estivi salgono dai bicchieri e si lasciano assaggiare con piacere. La freschezza sembra il filo conduttore di questa degustazione a tinte gialle, ma come le stelle sanno raccontarci di mondi del passato anche Friulano, Chardonnay e Sauvignon possono fare altrettanto. Abili mani e accurate selezioni ci portano a concludere con un connubio che incontra legno e attesa. Che quando si gusta lascia sbigottiti. Il consiglio è sempre quello che si da’ agli appassionati di stelle: perdetevi senza cercare dove comincia uno e dove finisce l’altro, ché il piacere del cielo e del vino è prima di tutto che son due luoghi di misteri.

Benvenuto:

  • Ribolla Gialla Brut

 

Degustazione musicata:

  • CHIOMA DI BERENICE: Chardonnay 2016
  • CORONA BOREALE: Friulano 2016
  • VIA LATTEA-SOLE: Sauvignon 2016
  • AQUILA – LIRA - CIGNO: Tureis 2012

Gusto: Il cibo

Anche questa volta il silenzio gastronomico è d’oro… piccole pepite di pane a staccare tra un vino e l’altro. Il nutrimento dell’anima e del corpo sono sorsi di parole e di musica. Il modo migliore per far spazio nello stomaco e prepararsi per la cena con fame di cibo e di sapere.

Udito: la canzone

Valzer dei fiori

Primavera nel bicchiere e in un classico intramontabile. Una melodia che fa’ danzare e desiderare subito di brindare alla vita. La scena sale mentre il vino si versa sui calici. E allora il sorriso illumina il viso dei presenti. Qualcosa di speciale sarà presto a venire.

Tatto: La citazione

C’è una crepa in ogni cosa ed è da lì che entra luce – Leonard Cohen

A volte l’imperfezione è l’essenza della bellezza. Attraverso una sottile incrinatura scopriamo l’unicità delle cose e la fragilità dei momenti più belli. E anche le cose più inspiegabili accadono per un motivo. Perché nulla di ciò che merita vivere passi inosservato. Luce che illumina proprio lì dove l’occhio deve cadere. E dov’è giusto lasciar andare anche il cuore.