Prosecco a 5 sensi - Roccat22 luglio 2016

Vista: La cornice

Santa Maddalena l’acqua se la mena! La nostra patrona ci tiene col fiato sospeso fino all’ultimo minuto. Mentre avanziamo verso Valdobbiadene piccole nuvole grigie e qualche goccia di pioggia sembrano volerci ostacolare. Ma abbiamo un appuntamento imperdibile. Appena arriviamo nel cortile dell’azienda Roccat la voglia di suonare sale ancora più forte! Non possiamo rinunciare a montare i nostri strumenti in quella graziosa pedana, fatta su misura per noi con i bancali di legno, che attende lì in mezzo ai vigneti. Un’area verde che sotto le fronde degli alberi ospita già la postazione per il vino, con una grande spumantiera di rame pronta a riempirsi di ghiaccio e di bottiglie. Tavoli agghindati di tovaglie bianche e al centro le bottiglie di Prosecco, vuote di vino ma piene di luce, dei porta candele ingegnosi che insieme alle balle di fieno e alle barrique danno un tocco rustico ed elegante al tempo stesso. Gli ospiti arrivano e scalpitano per iniziare la festa, con le loro taschine al collo e il calice firmato Roccat. E brindato anche noi con un le prime bollicine della serata siamo pronti per partire, dagli anni 60’ ai giorni nostri, in un tour completo di sensi e di musica!

www.roccat.com

Olfatto: Il vino

Anche un vino semplice come il Prosecco può nascondere in realtà molteplici sfumature. Tra metodi di vinificazione e residui zuccherini arriviamo fino al cuore di questo vino che conquista tutto il mondo: la terra! Siamo a Valdobbiadene e respiriamo l’aria che diventa realtà nei bei grappoli d’uva. Ma nel nostro carnet stasera ci sono degli intrusi: un Prosecco Colfondo Bio che arriva da Vittorio Veneto e uno Chardonnay che con i suoi lieviti vanta quasi 6 anni di invecchiamento in bottiglia, proveniente dalla zona del Feltrino. E sfido chiunque a dire non ne avreste voluto ancora!

Aperitivo musicale:

  • CANZONI ANNI 60’:

Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Rive di San Pietro di Barbozza Brut

  • CANZONI ANNI 70’:

Rustego de Clemente

  • CANZONI D’ALTRI TEMPI:

Prosecco Colfondo Bio 2013

  • CANZONI ANNI 80’:

Chardonnay Colfondo 2010

  • CANZONI ANNI 90’:

Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Rive di San Pietro di Barbozza Millesimato Dry 2015

Gusto: Il cibo

Bottiglie di vino a volontà e cibo in abbondanza. C’è l’imbarazzo della scelta di fronte ad un buffet ricchissimo di insalate di farro, verdure cotte al forno, affettati, deliziose fritture, formaggi e crostini al baccalà mantecato che sono una delizia insieme alle bollicine. Un via vai di vassoi generosi, tra le mani cordiali e i sorrisi della famiglia Codello, che non si risparmiano nemmeno di offrirci il dessert. Non da ultimo l’attrazione che attendeva in silenzio, come un vecchio baracchino posteggiato in un luna park, che i bambini puntano fin dal loro arrivo. Il gelato del Viale della Neve  conclude la serata con una pallina di fragola che ci riporta indietro negli anni e una specialità di crema vanigliata che forse è una ricetta segreta… ma è così buona che ci vien voglia di fare solo un’altra domanda: ce n’è ancora??

Udito: la canzone

Don’t let me be misunderstood

Un vino vivace e sempre pronto nel bicchiere, il Prosecco. I profumi delicati, di fiori e di frutti, e quel leggero retrogusto amarognolo sono la sua carta d’identità, mentre le bollicine gli dan la forza per esprimersi al meglio, lui, che da solo ha la timidezza della primavera che sboccia. Non è questione di metodo. È questione di vento, acqua e sole messi insieme. Basta un po’ di attenzione, quella che di solito non mettiamo quando diamo per scontato e beviamo senza senno. Si, il Prosecco è anche questo; un vino spensierato… ma se ci mettiamo a scoprirlo avremmo barattato un momento di niente con i più lieti pensieri.

Tatto: La citazione

Per Santa Maddalena se il grappolo è serrato, il vino è assicurato - Proverbio

Siamo orgogliosi di avere un nome così strettamente legato ad un momento cruciale della stagione, quell’attimo che il vignaiolo trattiene il respiro e si asciuga il sudore della fronte, perché manca poco… siamo arrivati fino a qui e adesso tocca alla natura fare gli ultimi passi. Le prime bacche che cambiano colore trovano finalmente la vera connessione con i nostri bicchieri. Quest’uva che ora appartiene alla terra diventerà vino.